In Cina tre nuove architetture firmate ZHA

2022-11-10 15:48:03 By : Ms. Ling K

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Nel paese orientale lo studio internazionale ha avviato diverse iniziative. A Zhuhai è in corso di realizzazione un centro culturale. A Pechino sta lavorando al progetto di un grande centro fieristico espositivo. A Shenzhen infine sta progettando una torre di 400 metri di altezza nel futuro distretto tecnologico e digitale dell’area del Guandong.

A cura di: Pietro Mezzi

Zaha Hadid Architects sta realizzando in Cina importanti progetti. Architetture avveniristiche, attente ai consumi energetici e agli aspetti ambientali

Da alcuni mesi sono iniziati i lavori di realizzazione del Civic Art Center. Lo scorso febbraio infatti la struttura in acciaio della copertura è stata posata su due dei quattro spazi culturali del complesso.

Siamo a Zhuhai nella provincia meridionale del Guangdong, un centro urbano di un milione e 200mila abitanti.

Una volta terminata la costruzione, il complesso, progettato da Zaha Hadid Architects, diventerà il centro creativo di una delle regioni più dinamiche al mondo, nel distretto denominato Jinwan Western Ecological New Town, nel cuore di una città che con il nuovo aeroporto e la linea ferroviaria di intercity diventerà un hub dei trasporti, che la metterà in collegamento diretto con le grandi metropoli dell’area: Guangzhou, Shenzhen, Macao e Hong Kong.

Il Civic Art Center raccoglie in un unico luogo quattro distinte istituzioni culturali: un grande teatro da 1.200 posti, una sala multifunzionale da 500, un centro scientifico e un museo d’arte.

Quattro diverse funzioni, accomunate da un’identica e coerente logica formale e strutturale, di 170 metri di larghezza sull’asse est-ovest e di 270 metri di lunghezza su quello nord-sud.

I quattro padiglioni, disposti simmetricamente, sono collegati da una piazza centrale che funge da foyer esterno condiviso da ciascuna delle quattro istituzioni culturali.

Le pareti vetrate che si affacciano sulla piazza permettono ai visitatori di individuare con facilità i diversi spazi: il grande teatro e il museo d’arte sono strutture molto leggere dal punto di vista materico, mentre la sala multifunzionale e il centro scientifico sono realizzati con materiali dall’aspetto più consistente.

La forma della copertura in acciaio reticolare richiama il volo degli uccelli migratori presenti nei cieli della Cina meridionale: ogni modulo costruttivo è autoportante e auto stabilizzante; la ripetizione dei moduli ottimizza la prefabbricazione, il pre-assemblaggio e l’uso della costruzione modulare.

La caratteristica struttura del tetto del centro unisce le diverse sedi sotto una rete di gusci reticolati che svettano sopra i quattro edifici.

I ponti e i vuoti definiscono una piazza pubblica con vista sugli interni del centro e sulle passeggiate circostanti, con i loro caffè, ristoranti e strutture educative.

Il design è improntato all’utilizzo massimo della luce naturale, migliorando la connettività e creando spazi pubblici da utilizzare il giorno e la sera.

Le rampe conducono i visitatori alla piazza sul tetto: le passerelle e le scale si collegano attraverso un vuoto centrale a ciascuna sede. Un anfiteatro esterno sul lato ovest del centro permette spettacoli e attività all’aperto.

Il paesaggio del centro e il lago circostante sono concepiti come elementi integranti del progetto di sponge city (città spugna) di Zhuhai, che mira alla permeabilità naturale, allo stoccaggio e al riutilizzo del 70% dell’acqua piovana, utilizza la flora e la fauna acquatiche per filtrare in modo naturale gli inquinanti. I sensori di umidità atmosferica e del suolo, collocati all’interno del sistema di irrigazione, controllano e riducono il consumo di acqua.

La vetrata a doppio isolamento dell’involucro dell’edificio è protetta dalla tettoia a graticcio, che incorpora pannelli di alluminio preforato per l’ombreggiatura solare. I fori dei pannelli variano di dimensione per permettere alla luce del sole di illuminare gli spazi interni del centro in base alle esigenze di programmazione, guadagno solare e orientamento.

I sistemi di monitoraggio del consumo energetico e della qualità dell’aria interna regolano automaticamente il comfort degli ambienti e i consumi energetici. Il recupero del calore di scarto è utilizzato per soddisfare la domanda di acqua calda del centro, con apparecchi a risparmio idrico collegati al sistema di riciclaggio dell’acqua.

L’intero complesso, progettato per ottenere il riconoscimento due stelle dello standard cinese di valutazione degli edifici verdi (il Cina Green Building Evaluation Standard), utilizza materiali riciclati.

Pechino, oltre a essere il cuore politico, economico, culturale, universitario e civile della Repubblica Popolare Cinese, è anche uno dei centri mondiali specializzato nella comunicazione e nella ricerca scientifica.

Come tutte le metropoli, la città è dotata di un centro espositivo di livello internazionale che, pandemia a parte, ospita conferenze, fiere ed esposizioni di settore. Attualmente il centro fieristico è collegato alla città da una linea di metropolitana ed è collocato vicino all’aeroporto internazionale della capitale.

Le autorità locali hanno deciso di procedere alla realizzazione della fase di ampliamento del centro (la fase 2) con una nuova superficie espositiva di oltre 438mila metri quadrati, rafforzando in questo modo il ruolo di Pechino come centro di conoscenza e di scambio internazionale.

Una volta realizzato, il centro, che si colloca nel distretto di Shunyi, ospiterà visitatori da tutta la Cina.

Il progetto è stato affidato a Zaha Hadid Architects, che ha previsto un disegno organico capace di mettere in relazione le sale espositive, il centro congressi e l’albergo, disposti come una serie di linee e geometrie interconnesse che prendono ispirazione dalle trame dei tetti in tegole di ceramica tubolare smaltata dell’architettura tradizionale cinese. Il colore rame e le ampie finestre incassate offrono all’involucro una dimensione dinamica.

L’asse centrale nord-sud è l’elemento di collegamento tra le sale espositive est e ovest, favorendo funzionalità, flessibilità ed efficienza, così come la realizzazione di cortili condivisi per riunioni informali e il relax nei giardini, nei caffè e negli spazi pubblici all’aperto.

I ponti di collegamento ai livelli più alti accrescono la connettività tra le diverse strutture del centro.

Il centro congressi e l’hotel sono collocati a nord del sito: tale disposizione facilità il movimento di persone, merci e veicoli; un flusso che è suddiviso in tre differenti percorsi separati per facilitare la circolazione ed evitare interruzioni agli eventi in corso.

Il sistema di copertura realizzato in materiale composito è progettato per garantire il massimo isolamento interno e il massimo assorbimento acustico.

Le geometrie simmetriche del tetto creano una struttura leggera ed efficiente a grande campata che permette uno spazio flessibile, privo di colonne, che può adattarsi rapidamente all’alternarsi nel tempo delle rassegne e delle mostre.

La materialità e la dimensione delle coperture sono bilanciate grazie a un linguaggio architettonico fluido.

La fabbricazione modulare e i metodi di costruzione sono state pensate per ridurre al minimo i tempi di costruzione, gli investimenti e i costi operativi del centro.

I pannelli solari producono energia pulita, mentre il sistema intelligente di gestione degli edifici regola la ventilazione del centro in base alle esigenze, garantendo una ventilazione naturale ottimale supportata, quando necessario, da apparecchiature di ventilazione e condizionamento ad alta efficienza per migliorare la qualità dell’aria interna e ridurre ulteriormente la domanda di elettricità.

La raccolta dell’acqua piovana e il riciclaggio delle acque grigie serve a mantenere curati i giardini e le aree naturali, mentre nella scelta delle tecnologie costruttive la preferenza è andata a quelle in grado di ridurre al minimo le emissioni di carbonio incorporate.

Shenzhen, con i suoi 13 milioni di abitanti, è una delle città più popolose della Cina; lì verrà presto realizzato un importante centro commerciale e finanziario. Servirà la Greater Bay Area, la più grande area di sviluppo tecnologico e digitale dell’area di Guandong, Hong Kong e Macao, in cui il paese asiatico intende costruire la sua Silicon Valley e superare, entro il 2035, il primato oggi detenuto dagli Stati Uniti. Si tratta di undici metropoli di 70 milioni di abitanti. Un cluster zeppo di quartier generali di importanti aziende, capace di ospitare 300mila dipendenti ogni giorno.

Il progetto della Torre C dello Shenzhen Bay Super Headquarters Base porta la firma di Zaha Hadid Architects; un intervento di grandi dimensioni, che include sedi di conferenze, mostre, iniziative culturali e artistiche. Il piano di insediamento prevede anche residenze, un hub dei trasporti, aree costiere con zone umide e impianti di fitodepurazione delle acque.

La torre è collocata in posizione baricentrica, tra l’asse verde nord-sud della città e il corridoio urbano est-ovest di Shenzhen.

Il design proposto da ZHA invoglia l’ingresso delle persone all’interno dell’edificio grazie ai collegamenti con il parco adiacente e le piazze terrazzate: un interno in cui le attrazioni culturali e ricreative saranno ospitate negli ampi ponti di collegamento delle varie parti del complesso.

I collegamenti tra il parco e le piazze pubbliche poste ai livelli inferiori della torre consentono un accesso pedonale diretto; queste aree sono ben servire alla rete metropolitana della megalopoli cinese.

Grazie all’utilizzo del Bim, che permette di ottimizzare l’efficienza in termini di volumetrie, orientamento e rapporti facciata-pavimento, il design ha previsto una città verticale multidimensionale, che si compone di due torri di quasi 400 metri di altezza.

Una soluzione che fornisce superfici interne libere da pilastri e colonne, uffici illuminati con luce naturale, negozi, servizi di intrattenimento e ristorazione, oltre a un hotel, un centro congressi, strutture culturali e diverse gallerie espositive.

Le facciate continue sono in vetro a doppio isolamento e avvolgono le vetrate dei due edifici con funzioni di ombreggiatura; per il controllo ambientale, le facciate incorporano dei registri di ventilazione naturale e ibrida che, a ogni piano, aspirano l’aria esterna attraverso delle cavità apposite.

L’edificio è dotato di un sistema di gestione intelligente in grado di monitorare in continuo le condizioni interne ed esterne: i controlli ambientali indoor verranno regolati in tempo reale per ridurre i consumi energetici degli impianti di condizionamento e raffrescamento.

È prevista l’installazione in copertura di pannelli fotovoltaici e la realizzazione di un impianto di raccolta e di riciclo dell’acqua.

Sui piani terrazzati sono previsti degli impianti idroponici per la filtrazione biologica delle acque, mentre per la riduzione dell’inquinamento indoor si farà ricorso ad arredi con materiali a bassa volatilità.

Per ridurre l’impronta di carbonio, il progetto ricorre a materiali di riciclo a ridotta CO2 incorporata.

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